RESTAURO MONUMENTALE - REALIZZAZIONI

CHIESA DI S. MARIA DELL'ANGIADURA IN ARSIERO (VI) - sec. XV


Restauro conservativo, consolidamento statico ed adeguamento impiantistico.

Rilievo, Progettazione, Direzione Lavori e Coordinamento Sicurezza.

COMMITTENTE: Parrocchia dI S. Michele Arcangelo - Arsiero  (VI) - Piazza Martiri della Libertà.
PERIODO DELLA PRESTAZIONE: 2008-2009

listaSTATO DI CONSERVAZIONE     listaPROGETTO     listaCANTIERE     listaLAVORO ULTIMATO

La suggestiva Chiesa di Santa Maria dell'Angiadura, la prima Chiesa Parrocchiale di Arsiero, di impianto quattrocentesco - come testimonia la data sulla soglia di ingresso 1495 - è stata oggetto nel corso dei secoli di ampliamenti e rimaneggiamenti anche a seguito delle mutate esigenze della comunità parrocchiale locale.
Dopo l’importante restauro effettuato al termine dalla prima Guerra Mondiale, per riparare ai gravi danneggiamenti subiti, la Chiesa assunse la configurazione odierna: venne realizzato il controsoffitto cassettonato, riccamente decorato, le finestre vennero ridotte nelle dimensioni originarie e vennero aggiunti i motivi ornamentali geometrici, che riflettevano lo stile eclettico dell’epoca, ancora visibili.

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STATO DI CONSERVAZIONE

Il progetto di restauro della Chiesa, partendo da una campagna di indagini e di verifiche effettuate sul posto, ha evidenziato la necessità di intervenire con un primo stralcio funzionale urgente, per arrestare i fenomeni deteriorativi che interessavano la totalità dell’edificio, in particolare il manto di copertura, le strutture lignee e le murature.
Si evidenziavano infatti infiltrazioni d’acqua meteorica dal manto di copertura, sia della Chiesa che del campanile, in grado di compromettere le strutture lignee sottostanti.
Si rilevava inoltre un deterioramento diffuso dell’intonaco e degli apparati decorativi lapidei, sia all’interno che all’esterno della Chiesa, soprattutto a causa dell’umidità da infiltrazione e da risalita capillare, che fungeva da substrato ideale per la formazione di funghi, muschi, muffe, … con il conseguente generalizzato annerimento delle superfici intonacate e lapidee, soprattutto degli altari.

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PROGETTO

In particolare gli interventi hanno riguardato anzitutto l’ispezione e la verifica dello stato conservativo delle strutture in legno della copertura, eseguito rimuovendo alcuni pannelli del controsoffitto ligneo per consentire così l’accesso al sottotetto.
Successivamente si è realizzata l’impermeabilizzazione a due guaine e la revisione del manto di copertura, utilizzando in parte gli elementi recuperabili, impiegati superiormente come dorsi, in parte integrandoli con coppi nuovi, analoghi per forma e dimensioni, utilizzati come canali. Per evitare lo scivolamento dei coppi si è provveduto quindi alla posa di adeguati ganci in rame di tenuta degli stessi. Il sistema di smaltimento delle acque meteoriche è stato revisionato, e in particolare sono stati sostituiti i doccioni a perdere esistenti, con pluviali in rame collegati alla rete di smaltimento, realizzata ex novo.
Un’altra importante problematica era costituita dai periodici allagamenti dell’interno della Chiesa, dovuti alla naturale pendenza del sito, per cui spesso l’acqua piovana fluiva all’interno dal portale d’ingresso, con conseguente incremento del tenore di umidità all’interno e con il conseguente aggravarsi dei fenomeni deteriorativi sulle superfici interne, soprattutto degli altari. Per ovviare a questi danni, in corrispondenza del portico è stata realizzata una canaletta di scolo, coperta da una griglia, per veicolare l’acqua meteorica direttamente al nuovo sistema di smaltimento delle acque realizzato attorno alla Chiesa.
Un accurato restauro ha riguardato anche le pareti e la copertura del campanile, interessata anch’essa da fenomeni di infiltrazione di acqua meteorica tra gli elementi in cotto della cuspide, con rischio di danneggiamento della sottostante orditura lignea portante.
Si è poi proceduto al restauro della cella campanaria e all’impermeabilizzione della pavimentazione della stessa con l’adeguamento della botola esistente, al fine di evitare possibili infiltrazioni.

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CANTIERE

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LAVORO ULTIMATO

In merito al restauro delle strutture murarie perimetrali, l’intervento ha riguardato inizialmente, attraverso analisi e campionature, la messa a punto della metodologia più idonea per eliminare il problema dell’umidità di risalita capillare delle murature oltre che l’umidità di condensazione all’interno. Gli intonaci esistenti, inoltre, si presentavano “anneriti” a causa della localizzazione stessa della Chiesa, che presenta condizioni favorevoli per il proliferare di patine biologiche, muffe, muschi. Inoltre risultavano lesionati in più punti da profonde fessure, che interessavano anche la sottostante struttura muraria.
Tutti gli intonaci quindi sono stati revisionati e controllati, al fine di individuare le porzioni staccate dal supporto murario, e si è provveduto a ripristinare un adeguato ancoraggio alla muratura tassellature e risarcitura delle fessurazione esistenti, in modo da salvare integralmente gli intonaci esistenti. Contestualmente si è proceduto a ripristinare la continuità strutturale delle murature, in corrispondenza di fessure e lesioni passanti.  A seguito di queste operazioni di consolidamento, gli intonaci esistenti sono stati trattati con prodotti alghicidi e fungicidi, al fine di contrastare nel tempo il riformarsi della microflora. La parte basale dell’edificio, invece, presentava una situazione molto diversa, dato che le superfici intonacate risultavano fortemente deteriorate e pressoché irrecuperabili.
Al fine di risolvere il problema dell’umidità di risalita nelle pareti perimetrali, dopo la messa a nudo della superficie muraria, è stata realizzata, sia all’interno che all’esterno delle murature, una barriera chimica, e sono stati stesi intonaci a base di calce con caratteristiche deumidificanti. Le superfici esterne sono state quindi trattate con intonachino traspirante, tradizionale, a base di calce. La Chiesa nel suo insieme inoltre è stata oggetto di un accurato adeguamento impiantistico, che ha interessato in particolare il riscaldamento e gli impianti elettrici (illuminazione e amplificazione sonora).
Un pregevole intervento di restauro artistico ha riguardato le lunette e gli apparati decorativi lapidei della facciata principale. In particolare, sotto il portico, le tre lunette presentavano una tecnica a “mezza tempera” di pregevole fattura, ma estremamente consunta e abrasa dal tempo, con difficoltà di lettura delle immagini, data anche la presenza di efflorescenze saline sulla quasi totalità delle superfici. L’intervento perciò ha riguardato innanzitutto il consolidamento della pellicola pittorica e la riadesione all’apparato murario. Successivamente le operazioni di pulitura ed eliminazione delle efflorescenze, e il ritocco pittorico finale hanno restituito alle lunette e alla facciata stessa l’originario splendore. Infine i serramenti sono stati adeguatamente restaurati, con pulitura e trattamento dei telai metallici, e la messa in opera di vetrate di tipo tradizionale, policrome a tinte pastello, alcune dotate di aperture motorizzate, per garantire il ricambio d’aria all’interno ed evitare così la formazione di fenomeni di umidità da condensa. Anche il rosone, cieco, è stato riproposto in modo allusivo mediante la messa in opera di vetrate policrome, a petalo.

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