RESTAURO MONUMENTALE - REALIZZAZIONI

CHIESA E COMPLESSO CONVENTUALE DI SANTA LUCIA IN VICENZA - sec. XIV


Restauro conservativo, consolidamento statico ed adeguamento impiantistico.

Rilievo, Progettazione, Direzione Lavori e Coordinamento Sicurezza.

COMMITTENTE: Provincia Veneta di S. Antonio dell'Ordine dei Frati Minori (VE)
PERIODO DELLA PRESTAZIONE: 2007-2009

 

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La Chiesa di S. Lucia è una delle chiese più antiche della città e dalla Santa titolare presero poi il nome il borgo e la vicina porta. Le sue origini architettoniche risultano essere modeste in quanto nasce come casa dei Monaci Camaldolesi ma la storia del complesso, nel corso dei secoli, diviene  complessa e articolata per il susseguirsi di ampliamenti e adeguamenti alle necessità dei diversi Ordini monastici che si succedettero e il sempre crescente numero di fedeli e devoti che partecipavano attivamente alla vita della comunità.
L’impianto tipologico del complesso conventuale si sviluppa attorno ad un chiostro maggiore e ad un chiostro minore, quest’ultimo chiuso a nord da un corpo di fabbrica più recente, che lo divide dal complesso architettonico storico.
All’interno dell’area verde (brolo) si situa un altro corpo di fabbrica rustico di recente realizzazione, che si sviluppa ad est, al limite della proprietà lungo il muro di cinta.
La Chiesa si presenta di ridotte proporzioni e semplice nella struttura, ma il suo prospetto frontale propone una composizione di facciata e un apparato decorativo plastico di pregevole gusto e ottima fattura: sopra uno zoccolo di base si elevano quattro lesene ioniche, che portano il frontone triangolare, che ha dipinto nel timpano S. Lucia in gloria, opera del Pittaco; festoni di fiori e di frutta adornano gli spazi scanditi dalle lesene e coronano la finestra centrale, di forma ottagonale, sopra il portale d’ingresso alla Chiesa. Questo è ulteriormente abbellito da un frontone spezzato, sorretto ai lati da mensoloni modanati.

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STATO DI CONSERVAZIONE

I principali fattori di degrado che interessano l’intero complesso conventuale riguardano principalmente l’inefficienza delle strutture di copertura e il progressivo ammaloramento dei paramenti murari, a causa della presenza di umidità di risalita alla base delle murature, e del dilavamento dell’acqua piovana sulle superfici esterne, che determinano il deterioramento degli intonaci e delle finiture originarie e delle strutture murarie. Il quadro fessurativo, in particolare della Chiesa e degli edifici limitrofi, risultava diffuso ed evidente a causa di cedimenti differenziali del terreno fondale.
Si rilevava la necessità di intervenire nella Chiesa e nella Cappella della Grotta di Lourdes in quanto la sconnessione del manto di copertura in coppi, provocava infiltrazioni d’acqua meteorica che rischiavano di compromettere irrimediabilmente le strutture portanti di copertura e  il controsoffitto decorato della navata della Chiesa.
Inoltre la diffusa presenza di macchie di umidità sui paramenti murari interni ed esterni, in corrispondenza della cornice di gronda, a causa dell’inefficienza del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, e alla base delle murature per la presenza di umidità di risalita denunciavano l’obbligatorietà a procedere urgentemente al restauro.

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PROGETTO

Il progetto unitario del Complesso Conventuale di S. Lucia propone la realizzazione di un Centro Polifunzionale, articolato nei settori sociale, sanitario e assistenziale nell’ambito del volontariato, al fine di creare una struttura complessa di assistenza, ricettività, accoglienza, finalizzata alla creazione di servizi adeguati a dare risposta alle nuove povertà ed esigenze sociali, nonché il restauro conservativo della Chiesa di S. Lucia e degli edifici annessi.
In particolare, il progetto prevede di dar vita ad un centro di aggregazione con strutture di accoglienza, per il recupero del disagio minorile e di situazioni di emarginazione sociale, in grado di favorire l’integrazione, l’educazione e la crescita sociale dei giovani, dotato di strutture destinate alla formazione; inoltre propone un punto di accoglienza a famiglie in stato di disagio sociale; un centro di ascolto, che intervenga per sopperire le necessità primarie di coloro che vivono in condizioni di estrema povertà; una struttura in grado di stimolare risposte concrete in merito al problema della carenza abitativa per soggetti lavoratori e famiglie che vivono questo particolare tipo di disagio sociale; un punto di accoglienza per persone che versano nello stato di necessità, con servizi assistiti da parte di personale volontario preparato.
Il presente progetto, riferito al Centro polifunzionale, non si limita a soddisfare le esigenze primarie riferite alla funzione della ricettività e dell’accoglienza, ma, inserito in un contesto di eccezionale valenza storica, architettonica e culturale, mette a disposizione degli ospiti e dei fruitori delle strutture tutta una serie di servizi integrativi qualificanti, quali: parco, gioco bambini, parcheggi alberati, biblioteca, archivi, pinacoteca, librerie attrezzate (Lief), luoghi di culto (Chiesa e Cappella della Grotta di Lourdes).
Il progetto prevede inoltre il restauro conservativo e adeguamento impiantistico della Chiesa di S. Lucia e degli annessi, e in particolare l’area destinata al culto (Chiesa e Cappella della Grotta di Lourdes, Campanile, Sacrestia, Penitenzieria, Coro), al fine di garantire un migliore utilizzo degli spazi a disposizione dei fedeli e consentire un ampliamento della capienza della Chiesa stessa.
 

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CANTIERE

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LAVORO ULTIMATO

Dato il reale pericolo per la pubblica incolumità, a causa della progressiva marcescenza della carpenteria lignea portante di copertura della Chiesa e la Cappella di Lourdes, un primo stralcio urgente ha riguardato il restauro e il consolidamento statico delle coperture stesse, al fine di arrestare definitivamente le infiltrazioni d’acqua meteorica nel sottotetto. L’intervento di restauro e consolidamento ha consentito di ripristinare gli equilibri statici compromessi utilizzando tecniche di tipo tradizionale per conservare, per quanto possibile, le strutture originarie. Si è proceduto quindi al restauro del controsoffitto in malta e arelle, dall’estradosso, previa rimozione di elementi incoerenti (rivestimento impermeabilizzante in lana di roccia, polveri, depositi, ecc..) accumulatisi nel corso degli anni che costituivano un peso inutile sulle strutture portanti lignee.
Un intervento specialistico mirato ha riguardato le murature esterne in particolare per quanto riguarda il restauro e il consolidamento degli apparati decorativi pittorici e plastici: le operazioni di pulitura delle pellicole pittoriche e dei basso rilievi lapidei sono state definite grazie a campionature che hanno consentito la definizione delle modalità e il livello di invasività dell’intervento, al fine di non intaccare le già deteriorate superfici.
In particolare le decorazioni pittoriche, realizzate con la tecnica “a fresco” su intonaco tirato a ferro, presentavano efflorescenze saline e lacune della pellicola. L’intervento, a seguito di un preconsolidamento superficiale, ha comportato il consolidamento della pellicola al supporto, operazioni di pulitura mediante impacchi e il ritocco pittorico.

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