RESTAURO MONUMENTALE
Restauro Chiese, Ville, Palazzi e Castelli
CASTELLI SCALIGERI E COEVI
EDIFICI DI CULTO - CHIESE
- CAVAZZALE (VI) S. Matteo Apostolo
- VICENZA Cripta S. Caterina
- VICENZA S. Caterina
- VICENZA S. Caterina in Porto
- VICENZA S Lucia
- ARSIERO (VI) S. Maria Angiadura
- VICENZA S Chiara
- ARZIGNANO (VI) SS. Sebastiano e Rocco
- VICENZA S. Maria Regina della Pace
- VICENZA ABBAZIA DI S. AGOSTINO
VILLE E PALAZZI
NUOVO IMPIANTO
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LAVORI IN CORSO
RESTAURO MONUMENTALE
NUOVO IMPIANTO
RESTAURO MONUMENTALE - REALIZZAZIONI
CHIESA E OPERE PARROCCHIALI DI S. SILVESTRO IN S. CATERINA IN VICENZA - sec. XVII
Restauro conservativo, consolidamento statico ed adeguamento impiantistico
Progettazione, Direzione Lavori e Coordinamento Sicurezza (n. 4 stralci funzionali).
COMMITTENTE: Parrocchia di S. Silvestro in S. Caterina (VI), Contrà S. Caterina n. 64.
PERIODO DELLA PRESTAZIONE: 2002-2009
La chiesa di S. Caterina rappresenta uno dei più cospicui esempi nella Diocesi di architettura religiosa seicentesca e vanta un importante patrimonio pittorico della scuola veneta del XVII secolo e apparati decorativi dei Marinali (statue di facciata e altare maggiore). S. Caterina è la Parrocchia dei Colli Berici e dal 1810 sostituisce quella antichissima di San Silvestro. In una zona della città caratterizzata dalla presenza di monasteri, il Borgo Berga, si stabilì, già a partire dal 1215 una Congregazione di Umiliati (o Flagellanti) che dal 1223 diede origine a due monasteri, quello “di mezzo”, intitolato a S. Caterina, e quello “di sotto” o di Ognissanti. Nel 1292 fu posta la prima pietra della Chiesa di S. Caterina, sul sedime di quella attuale. Nel 1326 il Monastero e la Chiesa furono ceduti alle Monache Benedettine provenienti da S. Donato di Barbarano, che lo portarono a grande splendore fino al 1440, quando iniziò un periodo di decadenza, che si protrasse fino a tutto il 500 inoltrato. Nel 1590 la badessa Clara Perini fece costruire la nuova porta, tuttora esistente a sinistra della facciata, primo di una serie di interventi di ampliamento che dovevano culminare nel 1672, con la ricostruzione quasi integrale dell’edificio secondo i dettami dell’architettura barocca di stampo classicista, diffusa in città soprattutto per opera di A. Pizzocaro, ideatore anche di questa facciata. Le sculture che l’adornano sono attribuite al Marinali o alla sua scuola.
La chiesa di S. Caterina viene curiosamente definita una “chiesa femminile”. Infatti, come attestano le due iscrizioni della facciata per voce delle monache, l’edificio assunse la sua forma attuale “nell’anno 1672 dal parto della Vergine”, quando le “vergini monache benedettine” la ricostruirono “dalle fondamenta a proprie spese”, dedicandola “a S. Caterina vergine martire”.
L’interno è costituito da una grande aula rettangolare con soffitto piano raccordato alle pareti laterali con una fascia a guscia concava, impreziosita da sedici tele di importanti pittori veneti del Seicento (A. Fumiani, P. Vecchia, A. Celesti, A. Zanchi) e narranti le storie della vita di S. Caterina, e da pale d’altare firmate da P. Liberi, G. Carpioni, A. Zanchi. Nel complesso questi dipinti costituiscono in città, insieme all’Oratorio di San Nicola, il più cospicuo ciclo pittorico religioso dell’epoca.
Di grande pregio sono anche le sculture del Cassetti negli altari laterali e soprattutto nel monumentale altare maggiore barocco settecentesco, fatto costruire dal fondatore della Biblioteca Bertoliana, G. M. Bertolo, la cui lapide sepolcrale in marmi intarsiati campeggia al centro del pavimento della chiesa.
Da anni la Comunità Parrocchiale di S. Caterina ha avviato un organico programma di restauri del complesso Chiesa- Opere Parrocchiali. Le Opere Parrocchiali, che comprendono anche la Sala Capitolare, la Cripta benedettina, la Sacrestia nuova, l'abitazione dei sacrestani, i resti dell’antichissimo monastero benedettino di Ognissanti, offrono notevoli spazi (circa 6.000 mq ai vari piani) a servizio della cittadinanza, di Associazioni varie, e delle adiacenti Scuole Medie e Professionali.
Attualmente le Opere Parrocchiali ospitano una qualificata Scuola di canto gregoriano, associazioni di volontariato, centri ricreativi e sportivi per portatori di handicap ed Enti culturali. Molti locali polifunzionali sono a disposizione per incontri, convegni e attività di gruppi e si configura nell'insieme come centro religioso-ricreativo-culturale aperto a tutti.
Il complesso risulta vincolato ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e, da almeno cinquant'anni, non era stato oggetto di apprezzabili interventi di manutenzione.
Lo stato di degrado del complesso monumentale era particolarmente grave per la presenza di umidità da risalita, da condensazione e da infiltrazione dalla copertura e per problemi statici dovuti a cedimenti differenziati a livello di fondazioni.
L’intervento di recupero e di aggiornamento tecnico, funzionale e impiantistico del complesso di immobili di S. Caterina è stato oggetto di molta attenzione e studio per restituirlo, per quanto possibile, alle primitive condizioni. L’immobile, risalente al XIV secolo, è passato attraverso molte tappe e, da mani rispettose, è caduto in quelle meno attente che hanno manomesso e stravolto l’antica bellezza originaria. Da qui un impegno costante e professionale da parte di tutti gli operatori che sono intervenuti nella diverse fasi del restauro per restituire l’immobile ai legittimi proprietari e alla comunità, perché esso venga goduto e, soprattutto, ancora vissuto. L’intervento ha mirato al ripristino della funzionalità dell’edificio, senza intaccarne il sistema architettonico originario. Da qui un lavoro di restauro conservativo che ha comportato l’attuazione di una scorta di progettazione continua in continuo divenire per seguire la conformazione originaria dell’immobile, molte volte celata tra le strutture e le finiture di epoca recente.
Non va sottaciuto che, nell’esecuzione di tali opere, si è proceduto con un lavoro analitico di rilievo critico, collegato strettamente alle tipologie di intervento da studiare ed adottare secondo un programma unitario che è stato predisposto di mano in mano in parallelo con le lavorazioni di cantiere.
Un primo intervento urgente ha riguardato il restauro conservativo e il consolidamento statico della facciata principale della Chiesa.
In un successivo momento, si è recuperata la facciata laterale ovest della Chiesa e delle Opere Parrocchiali, con l’elegante loggia a due ordini. Un radicale intervento di consolidamento statico ha riguardato le strutture lignee e murarie delle Opere Parrocchiali, compreso il rifacimento completo delle coperture e dei solai e di adeguamento e messa a norma degli impianti tecnologici. Quindi è stato portato a termine il restauro del campanile e del grande angelo rotante in legno e rame posto alla sommità.
Accanto a questi interventi si sono resi necessari anche gli adeguamenti funzionali e impiantistici, in particolare della Chiesa, con la realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento nella stessa e di nuove pavimentazioni più consone al carattere dell’architettura monumentale degli ambienti, nella navata della chiesa e nella grande Sala Capitolare.
Grande risalto è stato dato al restauro della Sala Capitolare, grazie al risanamento degli intonaci sia esterni che interni dall’umidità di risalita, il ripristino degli intonaci interni e delle pregevoli decorazioni settecentesche a stucco e ad affresco. Il soffitto costituito da una volta in malta e arelle, a segutio di un approfondita verifica statica della carpenteria di supporto alla volta stessa, è stato consolidato secondo tecniche di tipo tradizionale. Si è proceduti poi al ripristino della originaria pavimentazione settecentesca in battuto alla veneziana, in luogo della pavimentazione di epoca recente incompatibile con le strutture storiche.